Iperplasia Prostatica Benigna (IPB), tutto quello che c’è da sapere per riconoscere e curare l’ingrossamento della ghiandola prostatica.
Con l’avanzare dell’età, il corpo maschile può essere maggiormente soggetto a quella che viene definita Iperplasia Prostatica Benigna, vale a dire un ingrossamento benigno della ghiandola prostatica. Tale condizione rende difficoltosa la minzione e ne aumenta la frequenza e l’urgenza, generando un disagio difficile da controllare.
La prostata tende in maniera naturale ad ingrandirsi con l’avanzare dell’età, e questo la porta a comprimere l’uretra, causando un ostruzione urinaria. Può capitare perciò che, durante la minzione, la vescica del soggetto affetto da Iperplasia Prostatica Benigna non si svuoti del tutto, causando un ristagno dell’urina e di conseguenza aumentando i rischi di infezioni alle vie urinarie e di calcolosi vescicale. Inoltre, un’ostruzione prolungata può causare danni importanti ai reni.
Iperplasia Prostatica Benigna (IPB), le cause
Il problema dell’Iperplasia Prostatica Benigna è sempre più comune negli uomini di età avanzata, soprattutto dopo la mezza età. Non sono ancora del tutto chiare le cause, ma è probabile che il motivo per cui il volume della prostata inizi ad aumentare dopo una certa età dipenda dai cambiamenti causati dagli ormoni, tra cui il testosterone e il diidrotestosterone.
Inoltre, alcuni farmaci come gli antistaminici da banco o i decongestionanti nasali possono favorire la resistenza al flusso urinario o ridurre la capacità della vescica di contrarsi, causando un blocco del flusso urinario.
Iperplasia Prostatica Benigna (IPB), come riconoscere i sintomi
Il primo segnale riconoscibile dell’Iperplasia Prostatica Benigna è la difficoltà di minzione. Una volta che la prostata inizia ad ingrossarsi e quindi a bloccare il flusso di urina, si può avvertire la minzione come incompleta. Ciò porta il soggetto ad urinare con maggiore frequenza, spesso anche di notte, e a sperimentare una maggiore urgenza. È possibile osservare inoltre una notevole riduzione del volume del flusso urinario.
A lungo andare, se l’ostruzione non si risolve precocemente, l’IPB mette sotto sforzo i reni, danneggiandoli. Inoltre, è anche possibile che il problema causi una sovradistensione da ostruzione, con conseguente incontinenza da iperafflusso. In questo caso, la distensione della vescica può danneggiare delle piccole vene e causare la comparsa di sangue nelle urine.
Infine, il flusso di urina può essere anche completamente bloccato (ritenzione urinaria), rendendo impossibile la minzione e causando dolore intenso all’addome inferiore.
I sintomi dell’Iperplasia Prostatica Benigna possono variare da caso a caso: occasionalmente, la ritenzione urinaria potrebbe persino non presentare sintomi, almeno finché la situazione non peggiora. È perciò opportuno effettuare controlli frequenti per tenere sempre sotto controllo la situazione e assicurarsi di agire tempestivamente per mitigare gli effetti del problema.
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