Chetosi per dimagrire: come sfruttare in modo sicuro ed efficace questo fenomeno per perdere peso.
Il corpo umano è una macchina intelligente e riconosce che la sua sopravvivenza dipende dalla capacità di ricavare energia da diversi sostanze non sempre accessibili, come glucosio, proteine, acidi grassi e chetoni. Proprio perché essenziali, il nostro organismo ha imparato ad accumularle, per attingerne all’occorrenza.
L’utilizzo di queste diverse sostanze dipende molto dallo stato metabolico dell’organismo: se vi è maggiore disponibilità di glucosio, allora questo costituirà la fonte di energia primaria, ma se questo scarseggia allora il nostro corpo sceglierà spontaneamente di utilizzare i grassi ed i chetoni.
Questo principio è alla base del funzionamento della Dieta Chetogenica, che ha proprio lo scopo di limitare la disponibilità di carboidrati per indurre l’organismo a bruciare i grassi per fornire il corpo di energia.
Che cos’è la Chetosi
La Chetosi consiste in una condizione metabolica in cui l’organismo, sottoposto ad una dieta povera di carboidrati e ricca invece di proteine e grassi, viene obbligato ad utilizzare questi ultimi come fonte primaria di energia. Se infatti l’organismo tende a privilegiare i carboidrati (conservati sotto forma di glicogeno) come fonte energetica, in mancanza di dosi sufficienti, tutte le cellule, ad eccezione di quelle nervose, puntano a bruciare i grassi.
Da ciò origina il fenomeno definito Chetosi, il quale porta alla formazione di molecole definite “corpi chetonici“, utilizzabili anche dal cervello.
Come funziona la Chetosi
Il fenomeno della Chetosi, in genere, si innesca a seguito di un paio di giorni dall’inizio di una dieta a base di una quantità giornaliera di carboidrati di circa 20-50 grammi, anche se le tempistiche posso cambiare da individuo ad individuo.
Se gestita regolarmente, la dieta chetogenica permette di produrre i corpi chetonici in quantità minime e facilmente smaltibili con le urine e la ventilazione polmonare: ciò è fondamentale in quanto, pur nascendo con lo scopo di far fronte alla carenza di zuccheri, i corpi chetonici possono risultare tossici per i reni e per il fegato.
Come faccio a sapere se sono in chetosi?
È possibile riconoscere la condizione di chetosi attraverso dei test specifici dell’urina, del sangue (misuratori ematici dei chetoni) o del respiro (analizzatore dei chetoni nell’alito). Tuttavia, si può identificare lo stato di chetosi anche mediante sintomi piuttosto riconoscibili, come bocca asciutta e senso di sete, aumento della diuresi, riduzione dell’appetito, spossatezza e alito o sudore acetonico.
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